Sicurezza stradale, liberalizzato unico prefisso 803

ROMA - I numeri verdi del soccorso stradale "saranno d’ora in poi tutti su un piano di parità concorrenziale". Lo afferma Europ Assistance Vai, società del gruppo Generali che opera nel mercato del soccorso stradale, riportando la decisione del Consiglio di Stato su un nuovo piano di numerazione nazionale per il servizio. Gli automobilisti, spiega la società, potranno infatti chiamare tutti i numeri verdi di soccorso riconoscendoli dal codice iniziale comune ’803’, seguito da tre cifre del singolo operatore. "Vengono così meno - conclude Europ Assistance Vai - le storiche posizioni di privilegio a favore dell’ex monopolista Aci", raggiungibile con il breve numero di emergenza 116.

Già dal 2002 i numeri del soccorso erano stati equiparati a una numerazione a sei cifre preceduta dal comune codice iniziale ’803...’ abolendo il monopolio dell’Aci che aveva fino ad allora detenuto in esclusiva il breve numero d’emergenza 116. "Una sentenza del Consiglio di Stato ha accolto definitivamente le ragioni dell’Autorità Garante delle Comunicazioni che già dal 1996 si era espressa sul nostro ricorso portato avanti dallo Studio Benedetti per una più corretta e trasparente competizione nel settore del soccorso stradale" - afferma Dario Galizzioli, amministratiore delegato di Europ Assistance Vai. "Nella nostra battaglia - aggiunge Galizzioli - era anche intervenuta l’Autorità Garante delle Comunicazioni che nel 1999 approvava il nuovo piano di numerazione nazionale, confermando la decisione del Ministero delle Comunicazioni per la soppressione del numero 116 ma l’Aci si era opposta e il Tar gli aveva già dato torto, ora è giunta anche la sentenza decisiva del Consiglio di Stato che chiude la vicenda".

"Quando abbiamo iniziato la battaglia per una vera concorrenza eravamo veramente svantaggiati - osserva Galizzioli - in quanto avevamo un numero verde di nove cifre contro i tre dell’Aci. L’equiparazione a sei cifre che ci ha fatto distinguere con l’803803 ha permesso a noi e agli altri operatori (Ciss e Esa) una competizione paritaria rispetto all’Aci. Con la sentenza del Consiglio di Stato vengono definitivamente meno storiche posizioni di privilegio a si aggiunge l’ultimo tassello di un autentico percorso di liberalizzazione che non potrà che giovare agli utenti".