LE IMPRESE ITALIANE ALLA "CONQUISTA" DELLA CINA

L’entrata in vigore lo scorso 1 settembre delle disposizioni transitorie in materia di pubblicità on line e connesse attività di commercio elettronico, adottate dal SAIC – Amministrazione Statale per il Commercio e l’Industria della repubblica Popolare Cinese, costituisce una grande sfida per le imprese italiane che operano già oggi nel mercato cinese e che nei prossimi mesi inizieranno la commercializzazione dei propri prodotti anche attraverso la piattaforma Alibaba.

L’obiettivo dichiarato del Governo cinese con la nuova disciplina è di salvaguardare tanto la riservatezza degli utenti, quanto stimolare una crescita ordinata del fenomeno del commercio elettronico. La rilevanza della nuova disciplina è collegata, altresì, agli effetti che lo sviluppo delle attività pubblicitarie on line ha sul commercio elettronico. Un’attività dalle enormi potenzialità ma che viene oggi vissuta come una pericolosa fonte di iniziative contraffattorie e lesive delle proprietà industriali delle imprese italiane.

La Cina è il mercato più grande con un valore di 506,66 miliardi di dollari. E' chiaro che il fattore popolazione, specie in questo caso, conta parecchio in termini di dimensione del mercato. Gli utenti internet in Cina sono 600 milioni e il 75% di essi prima di acquistare qualcosa online preferisce ricevere una mail con una promozione, elemento utile da sapere dunque.

E proprio per questo gli acquisti vengono effettuati da mobile (33% da smartphone e 33% da tablet) proprio perché da questi dispositivi è possibile controllare meglio la propria casella di posta elettronica.

Da qui la decisione della Camera di Commercio Italiana in Cina di promuovere, in collaborazione con SAIC, il primo seminario sul tema aperto alle imprese italiane e locali che operano nel mercato cinese.

L'incontro, previsto per la giornata di domani, vede coinvolti avvocati italiani di BLB Studio Legale, che opera in Cina attraverso l'alleanza con Huashang, chiamati ad approfondire l'impatto di questa normativa che – per la rapida crescita e diffusione del fenomeno - si innesta sulla antesignana 'Advertising Law' di neanche un anno prima, relativa alla pubblicità online e offline.

"La nuova regolamentazione dell'online advertising va a impattare le digitai strategist di ogni impresa che svolga la sua attività nel mondo web della Cina. La previsione di sanzioni e controlli necessita una forte presa di coscienza, per risultati volti a una maggiore concorrenza e legalità", spiega Silvano Lorusso, Partner di BLB Studio Legale.

"Non ci si aspettava una mossa così incisiva da parte del Governo cinese: la nuova normativa sull'online advertising non lascia spazio a raggiri o escamotage. L'unica via è la compliance", ha aggiunto Paola Perinu Associate di BLB preso Huashang in Cina, relatrice all'incontro di Shangai.