Global legal Hackathon: ClevIus vince la tappa italiana

Premiato un tool a supporto delle traduzioni giuridiche

Si è chiusa ieri al Talent Garden Calabiana di Milano la I edizione del Global Legal Hackathon: l’ha vinta ClevIus, un tool per traduzione giuridiche certificate che permetterà ad avvocati e operatori giuridici di superare le barriere linguistiche nel dominio specifico ad alta tecnicità del diritto.

L’avvocato così potrà essere global and clever, come recita il pay off di questa piattaforma che ha vinto la prima tappa del Global Legal Hackathon, che si è svolto in questo week end in ben 20 paesi e 40 città in tutto il mondo.

Secondi classificati il team di Relevance, discover meaning! Terzi classificati LegalGym.

Qualche nota in più sui vincitori, premettendo alcuni elementi positivi che vogliamo evidenziare. I tool si mettono “nei panni” degli avvocati nel loro lavoro quotidiano e cercano di sollevarli da alcune task, in ottica sì di efficienza ma anche di maggiore competenza professionale. La dimensione global poi è molto apprezzabile: se tutto il mondo si fa global, compresi gli ordinamenti giuridici, perché non possono esserlo gli avvocati? Gli strumenti messi in campo sono strumenti di seconda generazione: cioè sfruttano intuizioni digital già sul campo (interpretazione semantica dei testi, machine learning, banche dati) ma per individuare soluzioni innovative che abbattono costi e farraginosità.

CleVius, Be global, Be clever

È per gli avvocati che non vogliono avere confini e che si confrontano con una dimensione globale: l’obiettivo è infatti quello di abbattere le barriere linguistiche non con semplici “traduzioni” ma con la creazione di un sistema di translation certificata di documenti legali.

La motivazione del premio: “Per l’originalità nell’approccio utilizzato nell’affrontare il tema del multilinguismo nella prospettiva della condivisione delle informazioni”.

Attualmente il sistema si basa sull’archivio delle Corti europee, che contengono documenti in 24 lingue, ma può alimentarsi con i documenti legali di qualsiasi studio legale (anonimizzati) che voglia partecipare alla creazione di una banca dati giuridica multilingue “intelligente”. Il sistema infatti non si basa su “traduzioni letterali” ma, utilizzando machine learning separa stringhe di testo, attribuendo loro alcune classificazioni che permettono poi al sistema di individuare la traduzione giuridica più pertinente. Se essa proviene da una fonte “certificata” (per esempio la Corte Ue) avrà uno scoring molto alto e dunque segnalata come particolarmente attendibile. Le altre dovranno essere “giudicate” dagli operatori.

Il team di CleVius potrà partecipare alla semifinale world wide a marzo e ha già vinto il premio di 5000 euro messo in palio da Wolters Kluwer Italia. 

Relevance

II classificato e vincitore del premio Notaio Virgilio, il tool che si propone di creare una banca dati di decisioni delle Autorità garanti europee, consultabili dagli operatori e dagli avvocati alle prese con l’implementazione del GDPR, il, regolamento per la protezione dei dati personali, per aere indicazioni utili a fini compliance. La piattaforma può estendere la propria copertura ad altri domini normativi.

Motivazione del premio: "Hanno approcciato il settore del multilinguismo giuridico in maniera matura. Si notano interessanti possibilità di sviluppo teorico e pratico del progetto".

Il richiamo dei contenuti utili non avviene tramite keyword ma con la individuazione di topic, che sono messi a confronto di similarità tra le decisioni dei garanti Ue, a prescindere dalla lingua utilizzata.

LegalGym

Prima di dare l’esame di abilitazione forense, prova a rispondere ai test di preparazione messi a punto dal team di LegalGym, una library di norme e di casi concreti risolti che aiutano a testare la tua capacità “forense”. Due le utilizzazioni possibili: l’auto preparazione o l’utilizzo in agenzie di head hunter o nei dipartimenti HR degli studi legali per le prime valutazioni nelle procedure di hiring. Declinabile anche in app.

Motivazione del premio: "Per la portata innovativa del progetto, l’utilità nei confronti della comunità dei giovani giuristi. Si caratterizza per il grande potenziale applicativo e di mercato.”

Gli altri team

Belle anche le idee degli altri tema. CtrlDataFlow permette l’automazione dell’assessment privacy nell’attività di consulenza fornita dagli studi legali alle aziende, almeno nella parte istruttoria: è un sistema che permette di mappare il dato e individuare le aree di rischio senza dover procedere alle interviste settore per settore. Privacy care permette di effettuare un’analisi di compliance privacy dei documenti aziendali, con un sistema di alert e di successiva correzione. Another brick in compliance si propone di sviluppare un dizionario tassonomico per la elaborazione di processi di compliance aziendale rispetto alla Legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa delle società.

Il contest

È stata la prima volta che GLH ha fatto tappa anche a Milano, grazie alla ospitalità di Wolters Kluwer, l’editore di Altalex nonché sponsor a livello globale dell’hackathon, e dello studio legale BLB, i cui soci Nicolino Gentile e Silvano Lorusso sono Elta Ambassador (Elta sta per European Legal Technology Association).  Partner della iniziativa Altalex e Microsoft.

L’hackthon ha goduto anche del patrocinio del Comune di Milano e di Agid, di Assodata, Ben, di ISLC, Information society law center dell’Università degli studi di Milano.

La sede era il Talent Garden Calabiana. (leggi anche: Global legal Hackathon: tre giorni a Milano per sfidarsi a colpi di coding).

Oltre 90 gli iscritti, equamente divisi tra avvocati e developer, che hanno lavorato per 48 ore in 6 team, seguiti da mentors startupper e giudicati da una giuria “multidisciplinare”, formata da Giulietta Lemmi, amministratrice delegata di Wolters Kluwer Italia, Amedeo Santosuosso, presidente di sezione del Tribunale di Milano, Giovanni Ziccardi, professore di Informatica giuridica all’Università Statale di Milano, l’avvocato Silvano Lorusso dello studio BLB, il notaio Nicola Virgilio.

I partner dello studio BLB hanno sottolineato i preziosi follow up dell’hackathon: non solo i prototipi di piattaforme che possono impattare sul mondo dei servizi legali, ma anche la loro dimensione parimenti domestica e internazionale e la consapevolezza dell’esistenza di una promettente “massa critica” di risorse umane, tecnologiche e professionali.

(Altalex, 25 febbraio 2019. Articolo di Claudia Morelli)