Global legal Hackathon: tre giorni a Milano per sfidarsi a colpi di coding

In palio un premio per i vincitori della tappa italiana

Cosa ci fanno 5000 avvocati, studenti, startupper, sviluppatori, aziende e università in quaranta città sparse sul globo (Dal Nord America all’Africa, all’Asia, alla Nuova Zelanda, passando dall’Italia) collegati in rete nei giorni che vanno dal 22 al 24 febbraio?

Si giocano la vittoria al Global Legal Hackathon, l’evento internazionale dedicato all’innovazione legaltech. Dopo tre round (dopo febbraio, marzo e maggio) vinceranno i gruppi che avranno progettato i codici e le piattaforme più utili per far progredire ed evolvere in digitale la professione forense e notarile. 

Per i legal hackers italiani ho una buona notizia: per la prima volta il Global Legal Hackathon fa tappa anche a Milano, grazie alla ospitalità di Wolters Kluwer, l’editore di Altalex nonché sponsor a livello globale dell’hackathon, e dello studio legale BLB, i cui soci Nicolino gentile e Silvano Lorusso sono Elta Ambassador (Elta sta per European Legal Technology Association).

L’hackthon gode anche del patrocinio di Agid e dell’Information societu law center dell’Università degli studi di Milano.

La sede è il Talent Garden Calabiana Milano.

Insomma, una iniezione di innovazione tutta legal! Mi sembra una buona notizia.

A cui ne aggiungo un’altra. Wolters Kluver Italia ha deciso di premiare il vincitore della tappa italiana con un premio di 5.000 euro e i primi tre classificati con una Tag club annuale per accedere gratuitamente al Talent Garden.

Gli ambiti di impegno per i concorrenti che ambissero al premio WKI sono tre, declinati in 10 sotto obiettivi:

a) Regulatory & Corporate Compliance;

b) Improve Business Efficenty;

c) Engage talent.

Nella tabella in pagina le specifiche sui singoli obiettivi ...

“Siamo onorati di essere sponsor a livello globale di #GLH2019, - ha dichiarato Stacey Caywood, CEO, Wolters Kluwer Legal & Regulatory. - Lavorando da anni nel campo del software, dell’editoria e della formazione per il segmento legale, sappiamo quanto sia profondo l’impatto delle nuove tecnologie sul nostro mercato. Sostenere questo Hackathon è un’ulteriore opportunità per collaborare con i nostri clienti e con i forward thinker legaltech per sviluppare le soluzioni legali del futuro.”

“L’innovazione nel settore legale è una necessità ed una sfida avvincente per chi si relaziona con imprese, privati e contesti sempre più esigenti in termini di efficienza, di qualità del lavoro e di vicinanza effettiva alla realtà degli utenti e clienti”, dicono Silvano Lorusso e Nicolino Gentile, rispettivamente founding partner e salary partner di BLB ed entrambi ambassador per l’Italia di ELTA.

Mappe per orientarsi

Il Global Legal hackahton è una organizzazione senza scopo di lucro che riunisce facoltà di legge, studi legali, dipartimenti legali di aziende, aziende tecnologiche, fornitori di servizi di innovazione in campo legale. Partecipato da Integra, si propone di sviluppare soluzioni innovative sia per la pratica quotidiana degli avvocati sia per migliorare il servizio giustizia.

Il GLH è un contest in cui squadre composte da 3 a 10 partecipanti si sfideranno sul terreno del coding legale.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione al form che troverete sul sito del GLH IT al link: Iscriviti.

Per maggiori info potete scrivere a GLH2019ITALIA@blblex.it

L’hackathon global si svolge in tre round: oltre febbraio, si disputerà dal 15 (8.00 am) al 16 marzo (11.59. am) e il 4 maggio.

I vincitori della tappa italiana potranno andare avanti e partecipare alla semifinale.

Il Talent Garden Calabiana Milano si trova in via Arcivescovo Calabiana (zona Porta Romana).

Per essere in touch seguite…Avvocatoquattropuntozero dalla pagina Facebook di Altalex.

Per una visione global l’account twitter: @worldhackathon

Growl per women in tech

Da segnalare che il GLH global ha deciso quest’anno di lanciare anche il percorso Global Rise of Women in Legaltech, un percorso di progettazione per team al femminile sostenuto da un network molto ampio around the world di colleghe più grandi, piattaforme dedicate, tool. Perché? Perché le donne sono valide ambasciatrici di innovazione. Leggete qui: “L’accertata capacità di avere un approccio al problem solving diverso dai colleghi uomini, orientato più alla collaborazione, alla analisi dei dettagli, alla capacità di tenere insieme gli interessi dei vari stakeholder, fanno le donne delle valide ambasciatrici di innovazione anche nel settore legale, dove è forte la spinta ormai di rispondere alle esigenze dei clienti creando valore e soluzioni innovative”, spiega il GLH.

Legal business o tanto diritto: l’importante è la creatività

“In effetti è la prima iniziativa a livello globale che coinvolge anche l’Italia”, è incuriosito il professor Giovanni Ziccardi, train d’union con l’Università degli Studi di Milano per fornire un apporto “scientifico” nel contest.

“Gli elementi che vorrei sottolineare sono due: la creazione di un ambiente creativo, in cui i legal hackers i scambieranno competenze e da cui veramente può nascere qualcosa che oggi è imprevedibile; e poi la focalizzazione sull’aspetto operativo della pratica legale. L’obiettivo di migliorare con la tecnologia l’esercizio delle professioni legali mi sembra ottimo. Poca teoria e molta pratica: la tecnologia deve essere utile nella vita quotidiana. Non mi stupirei se qualche team si occupasse di trattamento automatizzato di dati legali”. Creatività e praticità insomma.

Siamo già tutti curiosi riguardo agli esiti…

Per quanto il contest sia indirizzato a progettare soluzioni innovative scalabili in ambito legale per rendere più facile ed efficiente il lavoro dell’avvocato, come abbiamo visto dai tre main item proposti da WKI, i partecipanti saranno liberi di sbizzarirsi anche in soluzioni dall’impronta più sociale. “Mi piace lavorare a progetti legal che - oltre che a migliorare la produttività e l’efficienza del servizio legale - sappiano rivolgersi all’utente finale: il cittadino o l’assistito dell’avvocato.

Il sistema legaltech deve indirizzarsi anche verso questi obiettivi, interpretando in chiava innovativa la funzione degli avvocati”, specifica Nicolino Gentile.

La scorsa edizione diversi progetti vincitori sono andati in questo senso, non senza una qualche “ironia” anche nel naming.

Per esempio, il progetto Decondig law di Hong Kong, un plugin per browser basato sull’intelligenza artificiale che aiuta le persone a leggere e capire le norme (ah, il legal design quanto potrebbe fare!); oppure il progetto Usa RightsNow, che fornisce costantemente un accesso sicuro, e al contempo informale, alle informazioni legali attraverso l’uso della tua voce. L’Europa si è distinta con il progetto di Budapest revealu, che rende super-facile richiedere i propri dati da providers come Google, Facebook e altre piattaforme online secondo il diritto riconosciuto agli utenti dal GDPR.

I paradossi della innovazione…chi di coding ferisce, di legal coding “perisce”!

(Altalex, 4 febbraio 2019. Articolo di Claudia Morelli)