Società agricole: vantaggi e svantaggi

Il regime fiscale agevolato fondato sulla tassazione fondiaria resterà in vigore per  gli imprenditori individuali, gli enti non commerciali e, sopratutto, per le società semplici. Questa è l’importante novità introdotta dalla legge di stabilità per il 2013 (legge n. 228/2012), che ha profondamente ridisegnato il quadro relativo alla tassazione delle società agricole abrogando quelle disposizioni della legge finanziaria del 2007 che prevedevano la possibilità, per le società agricole, di esercitare il regime della tassazione su base catastale in alternativa al regime analitico del reddito d’impresa.
La qualifica di società agricola viene introdotta per la prima volta dal D.Lgs. n. 99/2004, dando così l’opportunità di esercitare l’attività agricola in forma aggregata, ma solo se l’oggetto sociale prevede l’esercizio “esclusivo” delle attività descritte dall’art. 2135 cod. civ. e cioè la coltivazione del fondo, la silvicoltura, l’allevamento di animali ed eventualmente anche le attività “connesse”.
La legge  finanziaria del  2007  prevedeva che i redditi  derivanti  dalla trasformazione  e dalla commercializzazione di prodotti ottenuti esclusivamente o prevalentemente all’interno della propria azienda potessero essere tassati sul reddito agrario anziché sul reddito di impresa. Tutte le società agricole, assumendo la qualifica di coltivatore diretto e o di imprenditore agricolo professionale (che sostituisce l’imprenditore agricolo a titolo principale), beneficiavano delle stesse agevolazioni fiscali previste a favore dei singoli coltivatori diretti. In tal modo il legislatore aveva favorito la forma societaria nell’ambito del settore agricolo e, allo stesso tempo, aveva “allineato” i regimi fiscali per tutti i produttori agricoli, a prescindere dalla veste giuridica.
Oggi “l’opzione” prevista dalla citata legge può quindi essere esercitata solo dalle società semplici, le quali possono determinare il reddito in base alle rendite catastali dei terreni condotti, cioè dichiarare il reddito agrario risultante in catasto. Tale novità viene criticata da più parti in quanto segna un ritorno al passato  in  considerazione  del  fatto  che  i  produttori  agricoli, pur esercitando  la  medesima  attività, vengono trattati da un punto di vista fiscale in maniera differente a seconda della loro veste giuridica. Con la recente circolare datata 3.05.2013, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito alcune incertezze, fornendo delle precisazioni sull’applicazione della nuova legge, i n particolare stabilendo che le società agricole diverse dalla società semplice non possono esercitare l'opzione per la tassazione in base al reddito agrario negli anni 2013 e 2014. La nuova normativa sembra in contrasto con i sempre più frequenti finanziamenti per incrementare l’esercizio di attività agricole.
È degli ultimi giorni la notizia che la Fondazione Italiana Accenture e la Fondazione Collegio delle Università  Milanesi  hanno  proposto  un  concorso  a  studiosi  ed  operatori, purché  laureati  e  di  età inferiore ai 35 anni, mettendo in palio 30.000 euro per la migliore idea progettuale in grado di aiutare l'agricoltura ad innovarsi. Si tratta di idee progettuali per realizzare «servizi e/o prodotti in ambito tecnico e tecnologico per la ricerca dell'equilibrio di produzione agro-forestale, allevamento, pesca e itticoltura, nell'ottica di uno sviluppo sostenibile». Ciò dovrebbe creare nuove opportunità di occupazione sociale sostenibile, favorendo lo sviluppo di competenze e know-how, influendo positivamente sul progresso comune del nostro Paese a favore di un'agricoltura più sostenibile.
Risulta essere sicuramente una buona idea per incentivare i giovani capaci di generare innovazione sostenibile in un'area fondamentale come l'agricoltura. Potrebbe anche rappresentare una buona opportunità per la nascita di start-up, magari anche in grado di mostrare il proprio lavoro già in occasione dell'Expo 2015 che sarà dedicata, com'è noto, all'alimentazione, al problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo, all'educazione alimentare e a tematiche legate agli OGM. Se dunque, da un lato, viene favorita la costituzione di società agricole, dall’altro, interviene sicuramente uno svantaggio legato alla nuova disciplina fiscale sfavorevole.