Welfare aziendale

Per welfare aziendale s’intende il complesso delle iniziative, sia di carattere contrattuale che adottate spontaneamente dal datore di lavoro adottate per aumentare il benessere del lavoratore e della sua famiglia. Ciò attraverso una differente ripartizione della retribuzione, che può consistere sia in benefit cd. “rimborsuali” sia nella fornitura diretta di servizi, ovvero entrambe le soluzioni, coordinate tra loro.

I temi che emergono sono, ad esempio, assistenza sanitaria integrativa, previdenza complementare, sostegno economico alle famiglie.

Una serie di benefit, che non solo si traducono per il lavoratore in un pacchetto di possibilità da affiancare alla classica retribuzione, ma che più generalmente implicano per tutti i soggetti coinvolti un'ottimizzazione del vantaggio fiscale in ottemperanza alla normativa vigente.

Per essere più precisi, la definizione degli importi da destinare a welfare aziendale può essere collegata a premi di risultato, che vengono definiti in base ai risultati aziendali (utili, ricavi, miglioramento della qualità dei prodotti) oppure a condizioni contrattuali (contratti nazionali, territoriali, aziendali e regolamenti interni). Poiché queste forme di retribuzione godono di incentivi fiscali (fondi pensione, sanità integrativa, polizze di rischio) definiti dal TUIR e, a seguire, incrementati dalle Leggi di Bilancio, le iniziative di welfare aziendale stanno assumendo sempre maggiore importanza sia per i lavoratori che le imprese stesse. 

In relazione a quanto detto precedentemente è da segnalare “#Conciliamo”, un bando pubblicato poche settimane fa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la Famiglia, che destinerà 74 milioni di euro a progetti di conciliazione famiglia-lavoro. I fondi sono destinati a interventi che promuovano un welfare su misura per le famiglie e per migliorare la qualità della vita di mamme e papà lavoratori.

1.) Obiettivi e sfide sociali

Il bando ha come obiettivi specifici il rilancio demografico, incremento dell’occupazione femminile, riequilibrio dei carichi di lavoro fra uomini e donne, sostegno alle famiglie con disabilità, tutela della salute, contrasto all’abbandono degli anziani.

2.) Soggetti proponenti: requisiti di ammissibilità e cause di esclusione

  1. Possono presentare domanda di finanziamento le imprese, ai sensi dell’articolo 2082 c.c., e le società cooperative, ai sensi dell’articolo 2511 c.c., aventi almeno 50 lavoratori e lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato nelle sedi legali presenti sul territorio nazionale.
  2. Al momento della presentazione della domanda di partecipazione all’Avviso, il soggetto proponente deve trovarsi nelle condizioni previste a pena di esclusione nel bando allegato sul sito del governo, come: non aver subito sanzioni definitivamente accertate che comportino l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti e contribuiti, avere la sede legale principale o secondaria sul territorio nazionale, non essere sottoposti a procedura di liquidazione ecc.
  3. Possono presentare domanda di finanziamento i consorzi e i gruppi di impresa purché tutti i partecipanti al soggetto collettivo siano soggetti finanziabili ai sensi dell’articolo 3, comma 2 (i requisiti di ammissibilità) ed il capofila dei consorzi e dei gruppi di imprese abbia almeno 50 dipendenti a tempo indeterminato, ai sensi dell’articolo 3, comma 1.

 

3.) Domanda di ammissione al finanziamento

Per accedere al finanziamento di cui al presente Avviso occorre presentare, a pena di irricevibilità, entro le ore 12,00 del 15 ottobre 2019, via PEC all’indirizzo: conciliamo@pec.governo.it.

4.) Cause di esclusione

  1. La domanda di ammissione, a pena di esclusione, deve essere redatta utilizzando il Modello n. 1 (cfr. Modulistica – Modello n. 1).
  2. Alla domanda sono allegati, a pena di esclusione, i seguenti documenti:
  • il piano finanziario
  • copia dell’atto costitutivo o dello statuto del proponente
  • patto di integrità sottoscritto dal proponente
  • Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, resa ai sensi del DPR 28 dicembre 2000, n. 445
  • una relazione sulle attività in materia di conciliazione svolte negli ultimi due anni dal soggetto proponente
  • la relazione degli ultimi due bilanci approvati del proponente
  • la compilazione del Modello n. 5, in caso di ATS

 

5.) Dotazione finanziaria e ammontare del finanziamento

La dotazione finanziaria del presente Bando è pari ad euro 74.000.000,00.

La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale deve essere compresa tra un minimo di euro 500.000,00 (cinquecentomila/00) e un massimo di euro 1.500.000,00.

Ulteriori dettagli relativi al bando si trovano all’indirizzo: http://www.governo.it/it/articolo/bando-conciliamo/12685