La Cina introduce una nuova disciplina del P2P lending

La Cina ha introdotto  nuove regole volte a dettare la disciplina del “Peer-to-Peer lending”.

Il cosiddetto P2P, in cui i prestatori (ossia soggetti interessati ad erogare denaro) sono direttamente collegati ai richiedenti (ossia i soggetti che necessitano delle risorse finanziarie) attraverso piattaforme online, ha avuto un grande successo in Cina: secondo quanto riportato da WDZJ.com, i prestiti erogati dalle piattaforme P2P in Cina hanno infatti raggiunto il valore record di 816.2 miliardi di RMB alla fine di dicembre, il doppio rispetto all'anno precedente.

Da una parte, i richiedenti sono attratti da questa tipologia di finanziamento poiché essa garantisce un più facile accesso ai fondi, evitando il ricorso al sistema bancario tradizionale; dall’altra, i prestatori hanno invece la possibilità di prevedere tassi di interesse più alti.

La disciplina recentemente introdotta rappresenta il primo tentativo di disciplinare in maniera compiuta un settore al centro di scandali e truffe multimiliardarie.

Le nuove regole dettate della People’s Bank of China impongono alle piattaforme di finanziamento di limitarsi a ricoprire solo un ruolo di intermediari tra prestatori e richiedenti ed ai prestatori di attivare conti correnti presso banche qualificate, così da garantire sicurezza ai depositi.

Tuttavia, ad ora, solo 183 piattaforme di credito hanno attivato conti bancari presso banche qualificate a tal fine; questo lascia presagire che la nuova regolamentazione provocherà la chiusura di molte delle piattaforme attualmente presenti sul mercato (se ne contano più di 2.400).

Colossi come CreditEase o Lufax.com hanno già espresso il proprio favore nei confronti delle nuove linee guida, affermando che la nuova disciplina contribuirà a “fare pulizia” nel settore, eliminando soggetti di dubbia affidabilità e promuovendo gli imprenditori più meritevoli.