WhatsApp sanzionato per violazione della privacy

L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM O Antitrust), con il provvedimento n. 26597 dello scorso 11 maggio, ha imposto una sanzione di tre milioni di euro a WhatsApp per aver violato la privacy degli utenti.

La società americana, nell’agosto 2016, ha modificato i termini contrattuali di utilizzo dell’app, prevedendo uno scambio di dati relativi agli utenti con Facebook. Per coloro che erano già utenti alla data della modifica, era stata prevista la possibilità di accettazione parziale dei nuovi termini, potendo decidere se accettare la condivisione dei propri dati personali con Facebook. Diversamente, ai nuovi utenti è stato fatto credere che non potessero utilizzare l’applicazione se non accettando la condivisione dei dati personali con Facebook. Quest’ultimo comportamento della società è stato ritenuto fraudolento dall’Autorità Antitrust a seguito delle istruttorie cominciate nell’ottobre 2016, per la violazione degli articoli 20, 24 e 25 del Codice della Privacy.

Inoltre, WhatsApp è stata sanzionata per un’ulteriore condotta, in quanto le nuove clausole contenute nei termini contrattuali sono stato considerate irregolari dall’AGCM. In particolare, l’Autorità ha contestato le clausole che prevedevano:

  • una eccessiva limitazione della responsabilità di WhatsApp, inclusa quella derivante da proprio inadempimento;
  • la possibilità di interrompere il servizio o recedere dal contratto in ogni momento e senza preavviso.

Nonostante si tratti di una sanzione poco incisiva se paragonata al fatturato di una società come WhatsApp, si può senza dubbio affermare che la tutela della privacy degli utenti è sempre più un tema centrale per l’Autorità Antitrust.