In diretta da BLB AsiaDesk: Capitali privati presto ammessi nel settore dell’assistenza agli anziani

Un altro settore dell’economia cinese apre la strada all’iniziativa privata dopo decenni di monopolio pubblico.

È infatti notizia di qualche giorno fa l’approvazione del primo passo di una riforma che consentirà, una volta approvata, di aprire completamente il mercato dell’assistenza agli anziani e favorire l’accesso di capitali privati.

Si prevede pertanto che nei prossimi anni saranno in ascesa vertiginosa i numeri relativi all’iniziativa privata nell’ambito di progetti di realizzazione e gestione di case di cura e residenze per anziani, fenomeno già collaudato in USA ed Europa, e che cresce anche in considerazione dell’aumento della popolazione anziana rispetto a quella considerata “giovane”.

La riforma, fortemente voluta dal presidente Xi Jinping, punta a migliorare la qualità del servizio, attualmente di competenza statale, con l’obiettivo riformare le istituzioni di assistenza agli anziani ed accrescere la qualità del servizio anche nelle zone rurali.

Secondo gli standard internazionali, un paese è considerato in fase di invecchiamento quando il numero di persone di età superiore ai 60 anni raggiunge il 10 per cento della popolazione. La Cina già nel 1999 presentava oltre il 10 per cento della popolazione di età superiore a 60 anni, mentre alla fine del 2015 si contavano 222 milioni di persone di età superiore ai 60 anni, pari al 16,1 per cento della popolazione totale.

In altre parole, un trend che promette di rendere il settore uno dei più redditizi nel campo dell’assistenza sanitaria, con enormi opportunità di business anche per i settori ad esso connessi. Secondo un rapporto pubblicato dal CNCA (China National Committee on Ageing, letteralmente “comitato nazionale cinese sull’invecchiamento”), i cinesi spenderanno circa 5 miliardi di yuan per l'assistenza agli anziani entro il 2050. 

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